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PRICK UP - L'IMPORTANZA DI ESSERE JOE
(PRICK UP YOUR EARS)
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  Stampa questa scheda Data della recensione: 15 settembre 1988
 
di Stephen Frears, con Gary Oldman, Alfred Molina, Vanessa Redgrave (Gran Bretagna, 1987)
 
"Ancora un film della preziosa annata 87 di Cannes: che giunge sui nostri schermi, come nel caso precedente, quando il suo autore ha già girato un'altra pellicola. Un'opera di quelle che stuzzicano già prima di esser viste, non fosse che per il titolo: perché se mettete l'accento sull' "up", PRICK UP YOUR EARS significa drizza le orecchie. Ma se mettete una virgola dopo "prick" ecco che a drizzarsi è qualcosa d'altro...

La voglia di scherzare potrebbe anche limitarsi al titolo, poiché il film di Stephen Frears narra poi di un omicidio, immediatamente seguito da un suicidio. Quelli (entrati ormai nella storia della letteratura inglese contemporanea) del drammaturgo Joe Orton e del suo amico ed amante Kenneth Halliwell, avvenuti nel l967.

Non è la prima volta che il cinema racconta di una coppia nella quale il successo e la gloria dell'uno vanno a scapito dell'equilibrio, prima psicologico e quindi mentale dell'altro. Ma è una delle prime volte nelle quali questa parabola incrociata è descritta in una coppia omosessuale. Che Frears sia abilissimo nello sfruttare l'elemento provocatorio dell'unione gay per tradurre certi contrasti umani, ma anche sociali, lo si era già visto nell'interessante MY BEAUTIFUL LAUNDRETTE. Qui il passo s'allunga: anche perché l'autore ha voluto usare (senza abusare) quell'arma per scuotere i pigri. Senza per questo che PRICK UP si riduca ad una tragica scopata gay per convincere chicchessia di non so cosa.

Frears è un notevole cineasta del quale ci si è accorti piuttosto in ritardo (dopotutto il suo GUMSHOE, del quale si dice un gran bene, data del l969): i suoi dialoghi, il suo modo di filmare i quartieri di Londra non necessariamente alla moda, i suoi personaggi dimenticati dal cinema per non dire dalla morale corrente, fanno del suo mondo uno dei più forti, dei più atrocemente sardonici, dei più disperatamente insolenti fra quelli messi in scena attualmente sui nostri schermi, piccoli e grandi."


   Il film in Internet (Google)

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